Domani a Jesi con il progetto Comunità in crescita

Si terrà giovedì 14 novembre, a Jesi, il convegno finale di Comunità in crescita, il progetto in favore dei bambini e delle bambine in fuga dall’Afghanistan. L’evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell’Associazione Consorzio Communitas

Il Progetto  “Comunità in crescita”, in cui Consorzio Communitas  ricopre il ruolo di Soggetto Responsabile,attraverso il lavoro di coprogettazione di sette enti di rilevanza nazionale quali Fondazione Pangea, Save the Children, Consiglio Italiano per i Rifugiati, Arci nazionale, Cooperativa Sociale Il Girasole, Salesiani per il Sociale e di più di 70 organizzazioni territoriali, ha lavorato in tutta Italia per la realizzazione dei percorsi di inclusione dei bambini e delle bambine nelle comunità locali. Il progetto Comunità in Crescita, avviato effettivamente nel 2022, si chiude avendo dato un contributo importante per le bambine e i bambini afghani scappati dalla guerra e dagli orrori di un nuovo regime talebano, inserendoli in un percorso di accoglienza e inclusione insieme ai loro genitori, con azioni di accompagnamento educativo dentro e fuori la scuola.

Una straordinaria alleanza educativa che ha visto collaborare insieme Istituzioni, Fondazioni e Terzo settore.

Attraverso prese in carico basate sul modello della “dote” che accompagna ogni destinatario realizzando un piano educativo individualizzato per tutto l’arco dell’intervento, il progetto Comunità in Crescita è stato un utile strumento integrativo rispetto al sistema di accoglienza istituzionale dei CAS e del SAI.

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L’iniziativa straordinaria “Con i bambini afghani” promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ha permesso la nascita, nel 2022, di una grande “comunità educante” attorno al progetto “Comunità in crescita”, sostenuto con oltre 3,2 milioni di euro e ancora in corso.

Sono stati coinvolti 966 minorenni, di cui oggi 124 sono compresi nella fascia 0-3 anni e sono dunque nati in Italia come segnale di una vita che riprende, 152 di età compresa tra 4 e 6 anni, 296 tra 7 -11 anni, 154 tra 12-14 anni, 132 nella fascia di età 15-17 anni. Hanno invece tra i 18 e i 22 anni altri 108 giovani intercettati, dei quali 95 erano minorenni al momento dell’inizio del progetto, mentre gli altri neomaggiorenni.

Quasi 700 tra insegnanti e operatori sono coinvolti ad oggi nella realizzazione dei percorsi. Una vera e propria comunità educante estesa su tutto il territorio nazionale, in grado di lavorare con successo, seppure tra molte difficoltà, per aumentare le possibilità di inclusione scolastica e educativa. Le macroaree, omogenee per numero di minorenni accolti, sono sette: Lombardia (16,77% dei minorenni), Liguria e Piemonte (9,42%), Emilia-Romagna, Veneto e Friuli (10,35%), Lazio e Campania (23,81%), Sardegna e Toscana (14,39%), Abruzzo, Marche, Molise e Umbria (9,83%), Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia (15,42%).

Il progetto si è articolato in azioni di orientamento ai servizi/segretariato sociale per 220 bambini, apprendimento della lingua italiana per altri 189, potenziamento didattico per 59, rafforzamento delle competenze relazionali e life skill nei luoghi informali per 189 e 67 rispetto all’ambito del benessere psicologico.

I dati sono ancora parziali perché gli interventi si stanno ancora concludendo, sono stati implementati dai partner locali e hanno coinvolto tutte le realtà che, anche se non hanno fatto parte della rete di partenariato di progetto, hanno in accoglienza minorenni afghani.

La cabina di regia nazionale è composta da Con i Bambini, il Tavolo minori migranti, Tavolo asilo e immigrazione, AOI e Consorzio Communitas (soggetto responsabile). Complessivamente sono coinvolti circa 100 enti sociali già impegnati nei territori nell’accoglienza, inclusione ed educazione.

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